Quante volte ci siamo ritrovati “incastrati” a fare qualcosa che non volevamo fare, perché non siamo riusciti a pronunciare una semplice sillaba? La comunicazione assertiva può aiutarci.

Quel turno di lavoro per sostituire il nostro collega, o quell’aperitivo a cui proprio non volevamo andare. Saper rifiutare, educatamente e senza risultare aggressivi o offensivi, è molto più difficile di quanto possa sembrare.

Ma come mai dire di No è così difficile? Le motivazioni possono essere molteplici e sono diverse da persona a persona. In generale possiamo dire che talvolta, abbiamo paura di perdere la stima e la vicinanza dell’altro. Oppure, temiamo di risultare poco collaborativi e finiamo per anteporre le esigenze altrui anziché le nostre.

Questa è una grande mancanza di rispetto nei nostri stessi confronti, perché ci lascia privi di limiti e confini rispetto alle azioni altrui e può comportare una diminuzione importante della nostra autostima.

Imparare a dire di No significa quindi imparare a dare valore a noi stessi, alle nostre opinioni, ai nostri bisogni e alle nostre esigenze.

Per farlo, si parla di comunicazione assertiva, ovvero una modalità comunicativa chiara e sincera, tramite cui si esprimono le proprie ragioni ed opinioni senza rischiare di ledere quelle altrui. L’assertività è basata sul rispetto, sia dell’altro che di se stessi.

La buona notizia è che si può imparare a comunicare in maniera più assertiva, impegnandoci a tenere a mente alcune piccole indicazioni ed esercitandola nella vita di tutti di i giorni.

Come possiamo imparare a rifiutare un invito o un incarico in maniera assertiva?

1. Parlando in prima persona, in maniera chiara e diretta. Assumiamoci la responsabilità di ciò che esprimiamo.

2. Citando il caso specifico. Non stai rifiutando il tuo interlocutore come persona, ma solamente una sua specifica richiesta a cui non puoi accondiscendere.

3. Comunica la tua emozione. Se sei dispiaciuto di non poter dire di sì, comunicalo. Se ti senti stanco o sovraccarico e senti di non avere le energie per portare a termine ciò che l’altro vorrebbe, comunicalo in maniera autentica e senza colpevolizzare nessuno.

4. Proponi un compromesso. Se ritieni di poter venire incontro al tuo interlocutore, fai una controproposta che tenga conto dei tuoi bisogni.

5. Se ne hai voglia e se lo ritieni opportuno, motiva il tuo rifiuto, ma non giustificarti. Hai il diritto di esprimere la tua opinione, educatamente e con garbo.

Dobbiamo considerare anche che spesso la modalità passiva di chi non riesce a dire di no è un qualcosa che trova la sua origine nelle dinamiche familiari, in cui la paura di deludere i nostri cari ci impedisce di esprimerci liberamente.

E’ da sottolineare che la modalità di comunicazione aggressiva può svilupparsi anche in seguito ad un atteggiamento passivo mantenuto troppo a lungo e a troppi “si” detti controvoglia e accumulati. La famosa “goccia che fa traboccare il vaso” e che ci fa esplodere.

Se ti capita di sentire un forte senso di colpa dopo aver detto di No a qualcuno o se ti capita di sentirti in difficoltà a rifiutare, potrebbe essere il caso di indagare e comprendere più a fondo questa emozione, cercando di individuare le paure che sperimenti e di ricercarne le motivazioni.


Dott.ssa Ilaria Barbarino – Psicologa – studiopsicologiabarbarino.it


Bibliografia:

Anchisi R., Gambotto Dessy M. (2013). Manuale di assertività. Teoria e pratica delle abilità relazionali: alla scoperta di sé e degli altri. Milano: Franco Angeli.

(a cura di) Baggio F. (2013). Assertività e training assertivo. Teoria e pratica per migliorare le capacità relazionali dei pazienti. Milano: Franco Angeli.

Pasero G. (2009). L’assertività nella vita privata e professionale. Prospettive metodologiche e suggerimenti pratici per migliorare la qualità delle relazioni. Milano: Franco Angeli.

Trevisani D. (2022). Ascolto attivo ed empatia. I segreti di una comunicazione efficace. Milano: Franco Angeli.

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