In un altro articolo che potete trovare qui abbiamo visto che ci sono delle differenze tra Psicologo, Psichiatra e Psicoterapeuta.
So che sembra una scatola cinese, ma anche tra gli Psicoterapeuti stessi, ci sono molteplici differenze. Ognuno è formato secondo un dato approccio teorico e utilizza degli strumenti clinici che sono peculiari di quell’approccio.
Faccio un esempio semplice: ognuno di noi ha ben presente l’immagine del paziente steso sul lettino, con il terapeuta che gli da le spalle mentre prende appunti. Nell’immaginario collettivo, si può dire che è questa l’immagine più diffusa. Eppure, solo una parte dei professionisti si è formata e segue questo determinato approccio, di stampo psicodinamico e che fa riferimento alla Psicoanalisi Freudiana.
Esistono molti studiosi e molte teorie di riferimento, ognuna diversa, che danno vita a modi di lavorare completamente opposti tra loro. Non è possibile dire quale sia giusto e quale sia sbagliato. Ognuno è diverso e ogni persona ha aspettative diverse quando si interfaccia con un professionista della salute mentale.
Non è raro che molti dicano di essersi trovati male con alcuni terapeuti. Questo non ha quasi mai a che vedere con le competenze del professionista e neanche con le sue qualità umane, bensì con la modalità di lavoro, che potrebbe non essere adeguata al caso specifico e/o ai bisogni del paziente.
Personalmente, ho scelto di formarmi ad un approccio di tipo Umanistico-esistenziale integrato. “Integrato” sta a significare che non è un approccio “puro”, ma che si lascia contaminare e integra, in modo da risultare flessibile ed adattabile alla maggior parte dei casi.
Quello che non sono disposta a modificare e che mi accompagna sempre è la mia personale visione della persona che ho davanti. Per l’appunto PERSONA, non paziente, non cliente, non identificata con un qualche tipo di disagio, ma semplicemente essere umano in tutte le sue dimensioni, con i suoi punti di forza e le sue fragilità, costantemente in evoluzione. Ed è proprio questa naturale evoluzione, talvolta, ad avere bisogno di essere accompagnata, sostenuta, riconosciuta.
In sintesi, vorrei potervi lasciare la lista degli approcci con accanto i pro e i contro, come un vademecum, ma non sarebbe realistico e non sarebbe neanche utile.
Ogni approccio è valido e da professionista quale sono non potrei mai screditarne alcuno. Lasciatevi incuriosire e approfondite, datevi la possibilità di scegliere con consapevolezza, assecondando le vostre inclinazioni e le vostre esigenze.
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